In questo momento i trattati europei prevedono i seguenti paletti:
1) il deficit/pil non deve superare il 3%
2) il debito/Pil deve tendere al 60% (e chi è oltre, praticamente quasi tutti i Paesi, deve riportarlo entro tale soglia in 20 anni)
3) la Bce monitora l’inflazione affinché sia vicina ma non superiore al 2%
4) i Paesi non possono generare surplus delle partite correnti per oltre il 6% del Pil come media in tre anni
5) i Paesi non possono generare deficit delle partite correnti per oltre il 4% del Pil come media in tre anni
e così via…
Manca un parametro, quello di un obiettivo del tasso di disoccupazione che oggi è mediamente superiore all’11%, gli stessi livelli del dopoguerra (con il problema che a differenza del dopoguerra l’attuale disoccupazione sta diventando strutturale)
Allora perché non inserire anche tra gli obiettivi da raggiungere da ciascun Paese quello di portare il tasso di disoccupazione al 5% che, tanto per intenderci, è l’obiettivo che si è dato in questo momento della politica monetaria della Federal Reserve degli Usa?
Focus sull’enorme massa di disoccupati in Europa e in Italia in questo articolo