C'è attesa per il vertice di Bruxelles del 28-29 giugno in cui i leader europei sono chiamati a dare un nuovo senso all'Europa e a imprimere una direzione vincente in grado di affrontare e scacciare, una volta per tutte, questa perdurante crisi dei debiti sovrani.
Oggi circola la bozza su quello di cui si parlerà nel prossimo vertice di Bruxelles su cui l'attesa è altissima. Da tutto il mondo: il ministro delle Finanze giapponese ha definito questo incontro "una pietra miliare".
Ma come andrà? A giudicare da come hanno reagito i mercati finanziari alla bozza pubblicata in esclusiva dal Sole 24 Ore, non si può parlare di svolta. Insomma, i timori sono che anche questa volta, dopo 24 vertici consecutivi andati a vuoto, l'incapacità decisionale dell'Eurozona potrebbe prevalere all'urgenza di incisive riforme.
A proposito di riforme: perché non trasformare questi incontri in teleconferenze? The Sun ha calcolato che tre suite imperiali, misure di sicurezza (droni e cecchini) e clima sfarzoso vario, il G20 di Cannes (3-4 novembre 2011) è costato alla Francia un miliardo di sterline. Proiettando questo costo per gli ultimi 24 vertici e ponderando i 25-30 miliardi potenzialmente spesi con le decisioni prese (in concreto pari a 0) si ottiene un risultante allarmante.
Con qualche teleconferenza in più forse non si sarebbe deciso ugualmente nulla, ma si sarebbero risparmiati soldi preziosi, magari per rilanciare la crescita e aiutare quei Paesi periferici che oggi boccheggiano senza fondi.
Approfondimento in questo articolo costi dei vertici politici sul Sole 24 Ore