Oggi il Tesoro ha collocato 6,25 miliardi di BTp, divisi tra le scadenze a 5 e 10 anni. I tassi, per entrambi i casi sono risultati in calo rispetto alle precedenti emissioni. Di 58 punti (dal 6,08% al 5,5%) i titoli a 10 anni e addirittura di 120 punti (dal 5,39% al 4,19%).
Ma i tassi sono davvero in calo. Certo, se si confronta l'emissione odierna con il rendimento fissato all'emissione precedente sì. Perché nel frattempo è passato oltre un mese e la situazione generale del rischio Paese è sensibilmente migliorata.
Ma il vero confronto va fatto tra i rendimenti del mercato primario (battuti in asta e rivolti agli investitori istuzionali) con quelli del mercato secondario (titoli di pari scadenza scambiati sul mercato aperto rivolto a tutti).
Da questo confronto emerge che i titoli battuti oggi in asta sono stati piazzati a tassi più alti. Perché i BTp a 10 anni, nei minuti antecedenti l'asta erano scambiati sul secondario a un tasso del 5,36% (mentre in asta sono stati venduti al 5,5%). Stesso discorso per i titoli a 5 anni collocati al 4,19% mentre gli stessi titoli sul secondario viaggiavano al 3,9%.
A questo punto delle due l'una
1) il mercato non è un'entità perfetta in grado di sintetizzare il prezzo reale tra domanda e offerta visto lo scostamento tra le due piattaforme (primario e secondario);
2) c'è chi effettua mini-arbitraggi sui titoli di Stato?