Tra i Paesi dell’Eurozona “costretti” a far ricorso al salvataggio imposto dalla Troika (Ue-Bce-Fmi) solo l’Irlanda ha difatti inanellato un percorso virtuoso di crescita. Quanto a Grecia (che lunedì ha ricevuto il secondo pacchetto di aiuti) e Portogallo sembra che gli aiuti sinora ricevuti siano serviti solo a ripagare i bond in scadenza, ma non a scuotere l’economia reale. In grave difficoltà.
Lo dicono i numeri comunicati oggi dalla Commissione europea che ha aggiornato le stime sul Pil 2012 nell’area euro. Stime che non posizionano bene neppure l’Italia, che però non ha fatto ricorso agli aiuti, al di là della parentesi in cui la Bce l’ha sostenuta, assieme alla Spagna, acquistando titoli di Stato sul mercato secondario.
Con un crollo del pil previsto nel 2012 dell’1,3%, l’Italia è infatti fra i Paesi che registrano una delle maggiori contrazioni della crescita. Secondo la Commissione euroepa peggio dell’Italia, faranno solo Grecia e Portogallo, rispettivamente con un -4,4% e con un -3,3%.