Meglio delle previsioni. E delle stime delle stime. I dati ufficiali sull'operazione Ltro indicano che il prestito della Bce alle banche europee è ammontato pari a 489,1 miliardi di euro (in mattinata molti analisti si erano sbilanciati fino a 310 miliardi). Prestito – attraverso pronti contro termine – all'1%, garantito anche da titoli di Stato periferici (e questa e la grande novità del quantitative easing in salsa europea orchestrata da Mario Draghi). Hanno partecipato alla maxi asta 523 banche.
Come funziona? Le banche hanno chiesto capitali in prestito all'1% – di molto inferiore agli attuali costi di raccolta sul mercato interbancario – fornendo come collaterale anche titoli di Stato periferici (in passato non accettati dalla Bce come garanzia). Ciò spiega la riduzione degli spread obbligazionari negli ultimi giorni. Che dovrebbe proseguire dato che ci si aspetta, inoltre, che una buona parte di questi fondi venga utilizzata proprio per acquistare titoli di Stato. In questo modo la Bce dovrebbe raggiungere il doppio obiettivo per provare a dare una sterzata alla crisi:
– ridare liquidità alle banche
– ridurre gli spread sul mercato obbligazionario
La bella idea di Draghi si configura come una sorta di quantitative easing in salsa europea, un'escamotage finanziario che permette (in parte) di bypassare i limiti delle funzioni della Bce nel fornire garanzie ai mercati come prestatore di ultima istanza.