La crisi finanziaria ed economica che stanno vivendo i Paesi occidentali – dipinta da più fonti autorevoli come la più fragorosa dal secondo dopoguerra – è frutto di un circolo vizioso. Scoppiata nell'agosto del 2007, quando la bolla dei mutui e derivati subprime è scoppiata, ha toccato uno dei suoi punti più gravi nel settembre 2008 con la bancarotta di Lehman Brothers.
1) E' quindi partita dalle banche e dall'utilizzo sproposito della leva finanziaria, peraltro su contratti a rischio, quali appunto mutui sottoscritti da categorie meno abbienti (subprime) a tasso variabile con i tassi ai minimi.
2) E' poi rimbalzata sugli Stati che hanno dato un'ulteriore spallata al debito pubblico per salvare istituti di credito e compagnie assicurative in difficoltà. Ad ogni latitudine del pianeta
3) E adesso muove, come un cane che si morde la coda, nuovamente verso le banche che hanno bisogno di una ricapitalizzazione per fronteggiare le forti perdite in Borsa (con capitalizzazioni scivolate in molti casi sotto i mezzi propri) e gli aumentati costi di raccolta del denaro (a causa di rating via via più bassi). Con la differenza, rispetto al 2008, che gli Stati adesso sono molto più fragili per fronteggiare un intervento a sostegno delle banche perché molti Paesi (vedi Grecia) chiedono a loro volta il disperato sostegno di altri Paesi.
Come si uscirà da questo circolo vizioso?