Annunciata (come ricordato sulle pagine di questo blog), l'operazione Twist della Federal Reserve per rilanciare l'economia statunitense è arrivata. Ma non ha convinto gli investitori. Sui mercati è tornata l'avversione al rischio. La Fed venderà titoli di Stato con scadenza inferiore a 3 anni per 400 miliardi di dollari e utilizzerà questo importo per acquistare titoli dai 6 ai 30 anni. L'obiettivo è di abbassare il costo del denaro sul lungo periodo rilanciando mutui e prestiti lunghi per le imprese americane (note per viaggiare con molta cassa).
L'operazione è giudicata insufficiente per invertire l'outlook sull'economia statunintese. Gli addetti ai lavori pensano, adesso, al Qe3, ovvero una nuova potente iniezioni di liquidità.
Ma se le prime due hanno un avuto un effetto benefico di brevissimo respiro (consentendo all'economia americana di rimbalzare da uno scenario recessivo solo per pochi mesi) quella di iniettare nuova liquidità con un terzo quantitative easing sarebbe davvero l'arma migliore per evitare la doppia recessione (double dip) e incanalare l'economia Usa in un nuovo e duraturo scenario di crescita?
Secondo Mads Koefoed, Macro Strategist di Saxo Bank, no. E spiega perché: