Tutti pazzi per le materi prime. Nobili (come l'oro e l'argento) e meno nobili (come il rame). Il 2010 è stato un anno da incorniciare per gli investitori in commodities. Le quotazioni dell'oro – fissato oggi a 1.411,57 dollari l'oncia – sono cresciute del 30% (la performance più brillante dal 2007). Ancor meglio ha fatto l'argento, balzato dell'80% in 12 mesi, ritrovando a 30,7 dollari i massimi raggiunti 30 anni fa. Territorio inesplorato, invece, quello raggiunto oggi, in occasione degli ultimi scambi del 2010 nel giorno di San Silvestro, per il rame che ha toccato 9,645 dollari a tonnellata con un benchmark di 9,639 dollari al London metal exchange.
Le previsioni sui metalli preziosi
Quando si raggiungono soglie mai raggiunte gli amanti delle statistiche vanno gambe all'aria: perché se un evento non si è già verificato prima d'ora, se quel prezzo non è stato mai toccato prima, è impossibile fare appello alla statistica per provare a proiettare quotazioni future. Così, quando si parla di materie prime, bisogna in questo momento basare le previsioni esclusivamente su fattori macroeconomici. Gli stessi che hanno innescato lo sprint nel 2010 dei metalli preziosi.
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