Non è possibile unificare in un unico indicatore Isc (Indicatore sintetico di costo), Taeg (Tasso annuo effettivo globale) e Tegm (Tasso effettivo globale medio). Bankitalia ha bocciato la proposta effettuata in sede di consultazione dal Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti. Perché? “L’Isc e il Taeg – spiega Bankitalia – hanno la funzione di indicare ex ante il costo complessivo del prodotto offerto. Per i contratti di finanziamento, in cui è obbligatoria l’indicazione del Taeg, i due indicatori coincidono. Per il conto corrente, invece, non può essere usato il termine “Taeg” perché l’indicatore non esprime un tasso, ma un costo espresso in termini monetari”. Anche il Tegm non può essere accorpato: “Previsto dalla legge antiusura non indica il costo complessivo del prodotto offerto, ma un valore medio, rilevato trimestralmente attraverso dati di mercato, che serve a calcolare la soglia antiusura”.
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