Le cause del rimbalzo. Per capire quale direzione prenderanno i mercati, bisogna individuare i fattori che li hanno spinti all’insù nelle ultime sedute. «Le Borse apprezzano la nuova squadra economica scelta dal nuovo presidente Barack Obama – spiega Nicolò Nunziata di JcAssociati -. Tra questi ci sono l’ex presidente della Fed, Paul Volker, il presidente della Fed di New York, Timothy Geitner. E poi l’economista Harvard Lawrence Summers, segretario del Tesoro del primo governo Clinton». Allo stesso tempo i mercati hanno accolto con favore il piano di intervento da 800 miliardi con cui la Fed si impegna a comprare le cartolarizzazioni sui prestiti della agenzie Fannie mae e Freddie mac. «Una mossa che consente di aumentare il credito per i consumatori», spiega Federico Mobili, gestore azionario di Bnp paribas am. E c’è anche un motivo tecnico. «Venerdì scorso l’Sp&500 ha toccato quota 749 sforando al ribasso il minimo di 769 del 10 ottobre 2002 – spiega Maurizio Milano, responsabile analisti tecnici Banca Sella -. Sotto questa soglia c’è il baratro».
Le previsioni. Cosa succederà, quindi, nei prossimi mesi? Per Mobili «molto dipende dall’approvazione del piano di ristrutturazione delle case d’auto in crisi che verrà discusso i primi di dicembre». C’è da aspettarsi, secondo Nunziata, «una prosecuzione del rimbalzo, poi un nuovo ribasso dopo gennaio in occasione dell’insediamento di Obama. A quel punto, una volta che il mercato avrà definito i nuovi minimi, potrà partire un bel trend rialzista dall’estate». La previsione tecnica di Milano vede un possibile rimbalzo dell’indice fino a 1.200 punti (il 35% in più dei livelli attuali). «Ma – spiega – non sarà l’inizio di un trend rialzista». Scettico, invece, Davide Pasquali, gestore del fondo Pharus Flex: «Sui mercati continueranno a pesare i riscatti esercitati dagli hedge fund».