Le Borse vanno a picco ma l’Euribor, l’indice a cui sono ancorati i mutui a tasso variabile, dopo le forti impennate delle ultime settimane, prosegue nella sua discesa. Questa mattina, infatti, l’indice è calato per il dodicesimo giorno consecutivo: quello a un mese (a cui sono collegati circa due terzi dei prestiti variabili secondo le rilevazioni di MutuiOnline.it) è stato fissato al 4,58% (dal 4,61% di venerdì), quello a tre mesi (a cui è agganciato circa 1/3 dei mutui) al 4,912% (dal 4,92% precedente).
Rate ballerine. Siamo così lontani dal 5,5% toccato due settimane fa, quando questo parametro, complice la crisi internazionale del credito e il clima di sfiducia tra le banche, si era impennato sui massimi degli ultimi 14 anni, tenendo sulle spine gli oltre tre milioni di italiani che sono alle prese con il rimborso di un prestito a tasso variabile e che probabilmente vedranno balzare l’importo della prossima rata. Se vi sarà un aumento, e di quanto, dipende dal metodo con cui la banca calcola le rate: agli istituti che prendono come base il tasso Euribor rilevato in un determinato giorno (solitamente il 15 o l’ultimo del mese) si affiancano altri che utilizzano la media degli ultimi 30 giorni. In ogni caso, è bene tenere presente che, in media, un rialzo di circa 25 punti base dell’Euribor corrisponde a uno scatto della rata, per un mutuo ventennale di 100mila euro, tra i 18 e 25 euro (a seconda della durata residua).
Scenari futuri. Queste considerazioni possono essere utili per aiutare a capire come si muoverebbero le rate qualora nei prossimi mesi l’Euribor dovesse tornare a salire (scenario meno probabile secondo gli operatori) o, invece, proseguirebbe nella discesa in un lento avvicinamento al tasso ufficiale di riferimento fissato lo scorso 8 ottobre dalla Banca centrale europea al 3,75 per cento. Quest’ ultimo (il tasso a cui l’istituto di Francoforte presta denaro alle banche del Vecchio continente) in condizioni normali di mercato, infatti, non è molto distante dall’Euribor. Pertanto è ipotizzabile, qualora l’attuale crisi di liquidità rientri, una diminuzione delle rate per chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile. La tabella in alto evidenzia, ad esempio, che per un mutuo a 30 anni di 150mila euro una discesa dell’Euribor al 3,75% equivarrebbe a un risparmio di oltre 100 euro. Ovviamente, più è alto l’importo del mutuo e più lunga è la durata, maggiore è il beneficio che si otterrebbe da eventuali nuovi ribassi dei tassi.
Occhio allo spread. Allo stesso tempo non bisogna perdere di vista lo spread, la percentuale di ricarico applicata dalla banca da aggiungere all’Euribor per il calcolo del tasso complessivo sul mutuo. «Nei prossimi mesi i tassi sui mutui potranno essere influenzati oltre che dal costo del denaro anche dagli spread – spiega Roberto Anedda, vicepresidente di MutuiOnline.it -. Dato che le banche potrebbero alzare questo margine, in particolare sui finanziamenti a tasso fisso che, a queste condizioni, visto il costo più elevato del debito a breve, sono meno redditizi».
Come potranno oscillare le rate nei prossimi mesi |
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Importi rata mensile al variare dell’Euribor – Mutuo a tasso variabile: Euribor 360 3 mesi + spread 1% |
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Rata mensile del mutuo con Euribor al… |
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4,91%* |
5,25% |
4,5% |
4% |
3,75% |
3,5% |
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Mutuo 100.000 |
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20 anni |
711 |
731 |
688 |
660 |
646 |
633 |
25 anni |
639 |
660 |
614 |
585 |
570 |
556 |
30 anni |
594 |
616 |
568 |
537 |
522 |
507 |
35 anni |
564 |
587 |
537 |
505 |
489 |
473 |
Mutuo 150.000 |
||||||
20 anni |
1.067 |
1.097 |
1.032 |
990 |
969 |
950 |
25 anni |
958 |
990 |
921 |
878 |
855 |
834 |
30 anni |
891 |
924 |
852 |
806 |
783 |
761 |
35 anni |
846 |
881 |
806 |
758 |
734 |
710 |
Mutuo 200.000 |
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20 anni |
1.423 |
1.462 |
1.376 |
1.320 |
1.292 |
1.266 |
25 anni |
1.278 |
1.320 |
1.228 |
1.170 |
1.140 |
1.112 |
30 anni |
1.188 |
1.232 |
1.136 |
1.074 |
1.044 |
1.014 |
35 anni |
1.128 |
1.174 |
1.074 |
1.010 |
978 |
946 |
(*) Euribor al 27/10/2008 – Elaborazione: www.mutuionline.it |