Il flusso di notizie che arriva quasi quotidianamente dal fronte bancario indica, quindi, che la crisi dei mutui subprime (ad alto rischio), scoppiata lo scorso agosto negli Stati Uniti e poi dilagata in Europa e Asia, non è ancora finita (da allora l’indice di settore Msci calcolato in euro ha perso il 37% contro il -19% dell’azionario mondiale generale).
Del resto, il quadro di incertezza è stato confermato anche dal Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, che ieri, nel corso della riunione dell’Associazione delle banche estere in Olanda, anticipando alcuni temi che tratterà a Osaka da domani sera (quando si aprirà il G-8) ha osservato che «la situazione potrebbe ancora peggiorare. Un deterioramento del ciclo economico e ulteriori riduzioni dei valori immobiliari potrebbero ripercuotersi sulle condizioni di fondo dei mercati».
Wall Street. Diverso lo scenario dipinto a inizio maggio dal guru Warren Buffett, a capo della holding finanziaria Berkshire hathaway, secondo cui «il peggio della crisi a Wall Street è passato». I numeri, tuttavia, questa volta non danno ragione all’oracolo di Omaha. Nell’ultimo mese, i big del credito hanno, infatti, accentuato i segnali di crisi aggravando il passivo in Borsa. La più colpita è stata Lehman brothers che ha quasi dimezzato in 30 giorni il prezzo di Borsa (-63% da inizio anno). Restando negli Stati Uniti anche Wachovia – la quarta banca del Paese che la scorsa settimana ha annunciato il licenziamento dell’amministratore delegato – è arretrata a Wall Street del 32% (-50% da gennaio). Ribassi consistenti, tra il -27 e -20%, anche per Merrill lynch, Bank of America, Morgan Stanley.
Europa. Volando nel Vecchio continente la conta dei danni assume proporzioni analoghe: la peggiore nell’ultimo mese è stata Royal bank of Scotland che ha polverizzato il 38% della capitalizzazione azionaria, seguita da Barclays (-32%) e Ubs (-27%).
Tra le italiane, Intesa Sanpaolo e UniCredit hanno lasciato sul terreno il 15 per cento. Quest’ultima, secondo Il Messaggero, sta esaminando alcune opzioni strategiche per Pioneer, il polo di asset management, prendendo contatto con alcune controparti, tra cui Black rock di Merrill Lynch.