Da inizio anno i titoli di Piazza Affari accusano un passivo medio del 16 per cento. Per chi, però, vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, l’acquazzone che ha colpito il listino milanese ha anche schiacciato i multipli di mercato rendendo appetibili, adesso, alcune quotazioni.
Esaminando il rapporto prezzo/utili (p/u) – uno dei più importanti parametri usati per valutare il prezzo di un titolo azionario – emerge, infatti, che molti big viaggiano a prezzi scontati. È il caso di Fiat che, secondo le stime degli analisti raccolte dalla società di ricerche Factset, vale oggi 7,6 volte i profitti netti stimati nel 2008 e 6,5 quelli del 2009, valori inferiori rispetto alla media storica del comparto auto. Il titolo, inoltre, ha recentemente ricevuto un commento positivo da Banca Akros (secondo cui è da comprare fino a 24 euro, oggi quota a 14,4 euro).
Tra gli altri titoli a sconto, ce ne sono alcuni legati al settore bancario come UniCredit, valutata 8,5 i profitti del 2008 e Banca popolare di Milano (9,1), al di sotto della media del comparto bancario (che nel complesso ha un rapporto di 12,5). Passando al settore energetico, Eni – il cui prezzo attuale vale 9,3 volte i profitti attesi per l’anno in corso – quota più basso rispetto alla media settoriale (11) a cui, invece, è allineata Enel (11,4). Risulta più cara A2A (p/u 2008 pari a 14,4). Secondo gli analisti della casa d’affari Exane (che ha alzato il prezzo obiettivo a 3,1 euro, il 25% in più rispetto ai valori correnti), tuttavia, il titolo A2A dovrebbe registrare nel breve termine performance superiori al mercato grazie al flusso di notizie positivo.
Pochi margini, invece, sulle tlc dove le azioni Telecom Italia, nonostante il pesante ribasso accusato da inizio anno (-33%), sono scambiate su un multiplo p/u (10,9), in linea con la media settoriale (10-11). Un discorso a parte merita Seat pagine gialle. A giudicare dal p/u (4,5) il titolo risulta decisamente scontato. Secondo le indicazioni degli analisti, tuttavia, ha pochi spazi di manovra. Citigroup, infatti, ha ridotto ieri il prezzo obiettivo da 0,15 a 0,1 euro (questa mattina vale 0,1057). Per la banca d’affari la società deve reinventare il proprio business, perché i margini stanno scendendo. In questo caso, quindi, il basso p/u può ingannare perché sul calcolo del multiplo pesa la forte caduta del prezzo del titolo nell’ultimo anno (-75%).
|
||||
Società |
Prezzo/Utili |
In Borsa |
||
Stime |
Stime |
Var. % da inizio anno |
Var. % |
|
Seat pagine gialle |
4,5 |
4,1 |
-58,34 |
-75,84 |
Fiat |
7,6 |
6,5 |
-19,84 |
-30,54 |
Fondiaria-Sai |
7,7 |
7,1 |
-16,21 |
-36,36 |
UniCredit |
8,5 |
7,2 |
-24,88 |
-39,07 |
Banca popolare Milano |
9,1 |
8,1 |
-23,15 |
-38,54 |
Buzzi Unicem |
9,2 |
8,9 |
-2,07 |
-25,97 |
Eni |
9,3 |
9,3 |
5,47 |
0,38 |
Intesa Sanpaolo |
9,7 |
8,3 |
-22,86 |
-26,07 |
Italcementi |
9,7 |
9,1 |
-9,26 |
-44,34 |
Ubi banca |
10,3 |
8,9 |
-13,98 |
-23,79 |
Prysmian |
10,4 |
9,8 |
-5,61 |
-12,78 |
Banco popolare |
10,4 |
8,6 |
-13,06 |
-42,99 |
Banca monte dei paschi di Siena |
10,6 |
8,8 |
-33,00 |
-51,57 |
Telecom Italia |
10,9 |
10,7 |
-33,55 |
-34,63 |
Gruppo editoriale L’Espresso |
11,1 |
10,4 |
-32,16 |
-44,35 |
Generali |
11,1 |
9,7 |
-15,39 |
-14,86 |
Enel |
11,4 |
11,3 |
-11,57 |
-14,49 |
Mediaset |
11,6 |
11,1 |
-25,04 |
-34,59 |
Mediobanca |
11,7 |
10,2 |
-15,44 |
-31,87 |
Società |
Prezzo/Utili |
In Borsa |
||
Stime |
Stime |
Var. % da inizio anno |
Var. % |
|
Mondadori |
11,8 |
10,8 |
-12,42 |
-35,83 |
Pirelli |
11,8 |
10,9 |
-7,83 |
-21,35 |
Impregilo |
12,5 |
11,2 |
-7,83 |
-31,01 |
Mediolanum |
12,8 |
11,3 |
-35,02 |
-46,15 |
Finmeccanica |
13,1 |
10,8 |
-11,93 |
-15,94 |
Alleanza |
13,4 |
13,1 |
-11,55 |
-21,87 |
Bulgari |
14,1 |
12,9 |
-23,30 |
-37,06 |
Autogrill |
14,6 |
12,6 |
-20,07 |
-36,60 |
Snam rete gas |
14,9 |
14,9 |
-3,71 |
-8,14 |
A2A |
14,9 |
13,6 |
-19,15 |
-9,62 |
Lottomatica |
15,3 |
11,9 |
-28,20 |
-43,85 |
Geox |
15,4 |
12,6 |
-42,00 |
-39,02 |
Luxottica |
15,5 |
13,7 |
-20,51 |
-30,53 |
Parmalat |
16,9 |
16,9 |
-29,25 |
-42,46 |
Tenaris |
17,2 |
15,2 |
24,61 |
8,36 |
Atlantia |
17,4 |
16,1 |
-11,88 |
-9,47 |
Terna |
18,2 |
17,5 |
4,89 |
2,92 |
Stmicroelectronics |
18,3 |
14,0 |
-18,91 |
-44,86 |
Saipem |
19,1 |
15,8 |
6,93 |
25,74 |
Fastweb |
66,3 |
22,2 |
-20,86 |
-52,03 |
Unipol |
10,2 |
8,8 |
-19,96 |
-33,93 |
Fonte: Ufficio studi Il Sole 24 Ore su dati della società di ricerca Factset |
Il rapporto prezzo/utili. Il multiplo prezzo/utili indica il rapporto tra il prezzo corrente di un’azione e l’utile atteso per ogni azione. Esprime il tempo necessario perché gli utili ripaghino il prezzo dell’azione; dopo tale periodo anche una vendita al di sotto del prezzo iniziale è conveniente poiché già dagli utili l’azionista ha realizzato il suo profitto. Ad esempio, acquistando un titolo con p/u 15, occorrono 15 anni perché la società ripaghi con gli utili il prezzo pagato dall’azionista. Il p/u è anche uno dei più importanti parametri per valutare le quotazioni di un’azione. Più è alto, più il titolo è caro. Non esiste un valore di riferimento per tutti i titoli. Infatti, il p/u varia a seconda dei settori (è più elevato per le società a grande crescita mentre è relativamente basso per le aziende mature e le banche).