Per rispondere, bisogna innanzi tutto
1) determinare il proprio profilo di rischio (prudente, bilanciato o aggressivo) e l’orizzonte temporale dell’investivemento
2) diversificare in ogni caso gli investimenti attraverso panieri (fondi o etf) piuttosto che puntare su singoli prodotti e diversificare anche fra più asset class
In ogni caso, per il buon esito degli investimenti nel 2008 restano da sciogliere alcuni nodi, che sono poi i temi di fondo macroeconomici dei prossimi mesi. Provo a metterne alcuni nel calderone delle incognite per il 2008. Chi ne ha altri è invitato ad aggiungerli:
– quanto rallenterà l’economia Usa a seguito dell’effetto domino ci crisi immobiliare-creditizia?
– la Fed taglierà ancora i tassi? E quanto?
– quanto tassi Usa bassi peseranno sul dollaro (in calo) e sul petrolio (in rialzo)?
– come impatterà la crisi Usa sull’Europa?
– quali mosse prenderà la Bce per contrastare l’inflazione che potrebbe sfondare il tetto del 3%?
– quando si conoscerà con esattezza l’ammontare della crisi dei derivati subprime? (la scorsa settimana Citigroup ha rivisto ancora al rialzo le svalutazioni)
– fino a quando i mercati azionari resteranno volatili?
– telecomunicazioni e tecnologie torneranno a giocare un ruolo importante, a quasi ottono dalla scoppio della bolla della new econonomy?
– Yen e Borsa di Toyko resteranno ancora al palo?
– coninuerà la fame di materie prime dei Paesi emergenti asiatici che sta facendo correre il mercato mondiale delle commodities (l’indice generale si apprezzato del 19% nel 2007)
Attendo altre domande, a cui, insieme, proveremo a dare una risposta nel 2008. Colgo allo stesso tempo l’occasione per ringraziare tutti i lettori di questo blog e augurare loro un fantastico anno nuovo.