Lo rivela l’Osservatorio Crif 2007 sulle frodi creditizie tramite furto d’identità che ha elaborato questi dati con le denunce presentate alle Forze dell’ordine. Sono due gli aspetti più rilevanti:
– più della metà delle frodi riguarda la richiesta di finanziamenti a rate di piccolo taglio (fino a 2mila euro) mentre l’emissione di assegni falsi è un fenomeno marginale (inferiore all’1%), anche se in questo caso l’importo medio frodato è pià alto (oltre 5mila euro);
– chi eroga prestiti di piccolo taglio spesso lo fa attraverso uno scarso controllo preventivo sui documenti, che come visto possono essere alterati. Mentre in molti casi ci si fida ancora delle fotocopie;
– i soggetti frodati si accorgono di aver subito un danno anche a tre mesi di distanza e, una volta appurato ciò, sono costretti quasi sempre a sporgere denuncia contro ignoti (solo il 6% dei truffatori viene identificato).
Morale della favola: conservare con cura i propri documenti perché a volte basta una fotocopia per ritrovarsi addebitati in conto migliaia di euro.
Per chi è interessato ad approfondire il tema con grafici e tabelle, ecco un articolo che ho scritto su 24 minuti.