L’Euribor, vale a dire la media di tassi interbancari (gli interessi applicati per i prestiti fra gli istituti di credito), è salito di oltre lo 0,3% nel mese di agosto, epicentro della crisi finanziaria legata alle cartolizzazioni dei prodotti subprime. Oggi l’Euribor a 1 mese viaggia oltre il 4,4%, sui livelli del 2001, quello a 3 mesi al 4,72%, quell a 1 anno viaggia al 4,74%.
Cosa sta succedendo quindi sul fronte mutui? Chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile vedrà salire le rate nei prossimi mesi di oltre 25-30 (nell’ipotesi di un prestito 20ennale da 100mila euro)
Ma perché l’Euribor ha ingranato la quinta? Il motivo è che la crisi dei mutui subprime ha innescato un clima di sfiducia tra gli istituti di credito dato che non è ancora chiaro quante banche e per quale ammontare siano esposte ai prodotti derivati agganciati ai mutui spazzatura di matrice americana. Essendoci meno fiducia nel settore del credito, quindi, le banche alzano la posta (i tassi) prima di concedere prestiti ad altre banche. Inoltre, in attesa che il quadro non si sia delineato c’è pertanto il rischio che l’Euribor salga ancora (e con esso le rate di chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile).
L’anomalia del balzo dell’Euribor, oltre a far arrabbiare chi ha stipulato un prestito a tasso variabile, può fare da scuola. Siamo ormai abituati, infatti, alle proteste delle associazioni dei consumatori contro i rialzi al costo del denaro operati dalle banche centrali (lacci al credito che fanno balzare le rate dei prestiti variabili). Il caso attuale rende lampante, invece, quanto l’andamento dell’Euribor sia legato
1) alle previsioni sui tassi ufficiali di interesse;
2) anche al livello di fiducia del sistema creditizio in sé. Ed è questa seconda variabile ad aver fatto lievatitare l’Euribor nel mese di agosto.
Così, prima di stipulare un mutuo è bene considerare sia la politica monetaria che il clima generale di ottimismo/pessimismo nel compart0 del credito. Clima che oggi viaggia sui livelli più bassi degli ultimi anni.
Tornando alla prima variabile, la Banca centrale procederà quindi a nuovi rialzi? Non è detto: il mini rialzo di un quarto di punto previsto a settembre potrebbe arrivare come anche essere rimandato a data da definirsi. Perché lo strappo dell’Euribor potrebbe averlo, in sostanza, già archiviato.