Questo significa che, per i prestiti svincolati da ipoteca nel range tra 31mila e 100mila, non sono previste, in teoria, le stesse garanzie in termini di trasparenza sui contratti di credito al consumo (indicazione del Tasso annuo effettivo globale, asportabilità dei fogli informativi da parte dei potenziali clienti senza alcun vincolo a sottoscrivere il finanziamento, etc.).
Le banche che hanno lanciato questi prodotti (Bnl, Unicredit, Intesa Sanpaolo e Ubi banca) operano pertanto in un regime tecnicamente incontrollato (e non punibile). Tuttavia – assicurano gli istituti – non c’è alcun pericolo per i risparmiatori dato che vengono applicati gli stessi principi che tutelano i contratti di credito al consumo.
Il tutto, nell’attesa che venga emanata la nuova direttiva europea sul credito al consumo (Download direttiva_europea_credito_al_consumo.pdf) che dovrebbe alzare il paletto per le operazioni di credito al consumo fino a 100mila euro.
Al di là della questione normativa è bene inoltre sapere che i prestiti fino a 100mila sono più cari rispetto ai mutui ipotecari in media del 3 per cento.
Per chi è interessato ad approfondire ulteriormente la questione rimando a un mio recente articolo su 24 minuti.